giovedì 11 giugno 2009


Prima di giudicare un uomo cammina per tre lune nelle sue scarpe”.
Proverbio Indiano.

Si rompono gli indugi, proprio in questi minuti, alla Camera va in scena il voto di fiducia, l’ennesimo, del maxi-emendamento al ddl intercettazioni. La proposta di modifica porta la firma del Ministro della Giustizia (Ingiustizia???) Angelino Alfano. E’ così va in onda un’altra fantastica puntata della fiction “Democrazia di prepotenza“. Gli attori protagonisti sono sempre gli stessi, Re Silvio I, troie di Stato e ministri della libertà. Il dll fermo da quattro mesi in Commissione Giustizia, da cui era stato licenziato lo scorso 19 Febbraio, oggi con gran colpo di maggioranza passerà alla Camera.
Idv, Pd e Udc hanno scritto compatti una lettera al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, esprimendo “il proprio disagio” contro questo dittatoriale modo di legiferare proprio del governo Berlusconi e contro il ddl intercettazioni, considerato anti-democratico e anti-costituzionale. I metodi adottati alle due camere da Pdl e Lega ledono i più basilari principi democratici. Se dovesse passare il prossimo Referendum le cose potrebbero solo peggiorare. Potere assoluto al partito di governo, senza contraddittorio, senza opposizione, senza democrazia. Il dibattito parlamentare sulle leggi è venuto meno in questo anno di regime, a colpi di decreti lampo e disegni di legge magicamente trasformati in legge, magari agli inizi di Agosto. Il metodo è vecchio ma i polli sono sempre gli stessi e per cui funziona sempre. Specialmente su temi così delicati, sarebbe necessaria una sana discussione tra parti diverse, tra pensieri contrastanti, altrimenti tutti i nostri diritti vanno a farsi benedire in nome del privilegio di pochi.
Il Capogruppo del Pd Antonello Soro ha ribattezzato questa illagittima appropriazione del potere legislativo come “il mercato delle vacche”: “Io ti do il sostegno al ballottaggio e tu in cambio non appoggi il referendum. Io ti do le intercettazioni e tu dai qualcos’altro a me…’‘.
Per quanto riguarda i contenuti vi è poco da dire che non sia stato già detto. E’ un testo eversivo, mette a tacere la stampa e tutti gli organi di informazione, viola il diritto di informazione e rappresenta un palese resa dello Stato alla lotta delle organizzazioni criminali del nostro paese. Siamo in un regime, questo è uno degli ultimi assalti ai bastioni democratici, presto il processo divverrà irreversibile, a voi sembra un caso che la fiducia alla ddl intercettazione avvenga all’indomani delle elezioni? Niente è per caso. Immaginate che figura barbina avrebbe fatto la Lega dei ras e delle ronde, della sicurezza prima di tutto dando il voto di fiducia allo scandaloso ddl.

Ecco i punti più scandalosi dell’ennesima porcata a protezione di Re Silvio I:

1)Evidenti indizi di colpevolezza. Il Pm potrà chiedere di intercettare solo se ci saranno ‘evidenti indizi di colpevolezza‘ e solo se saranno ‘assolutamente indispensabili‘. Nelle indagini di mafia e terrorismo basteranno ‘sufficienti indizi di reato’. La richiesta dovrà essere autorizzata da un Gip collegiale del capoluogo del distretto. Ma il giudice dovrà poi compiere una valutazione autonoma del caso. Quindi le intercettazione da sempre usate per scovare gravi indizi di colpevolezza ora potranno essere usate solo se questi indizi già esistono. E allora queste prove come le troviamo??? da notare anche come il linguaggia sia mutato da gravi a evidente, molto più stringente, parafrasando intercettare diventare quasi impossibile.

2) A casa il magistrato che parla troppo. La toga che rilascia “pubblicamente dichiarazioni” sul procedimento affidatogli ha l’obbligo di astenersi. E sarà sostituito se iscritto nel registro degli indagati per rivelazione del segreto d’ ufficio. La gente non deve sapere punto. Ai tempi di Mani Pulite la Rai mandava in onda i grandi processi, ora via con le armi di distrazione di massa, da Novi Ligure a Erba, da Cogne a Garlasco va in onda l’Italia dei gialli. I misfatti di lor signori debbono essere taciuti alla popolazione, niente foto, niente intercettazioni, niente di niente, immacolati come colombe.

3) Omesso controllo. Il ddl prevede l’ammenda da 500 a 1.032 euro per pubblici ufficiali e magistrati che ometteranno di esercitare “il controllo necessario ad impedire la indebita cognizione o pubblicazione delle intercettazioni“. I magistrati diventano censori di stampa e media, si faranno carico di indagare chiunche violi la legge, chiuque eserciti il diritto di informazione. La stampa libera non esisterà più, saremo tutti indagabili.

4) Divieto di pubblicazione. Il testo cambia. Prima era vietato scrivere di tutto fino all’inizio del dibattimento. Ora si prevede che per le intercettazioni, anche quelle non più coperte da segreto, resti il divieto di pubblicazione anche parziale fino alla conclusione delle indagini preliminari. E sarà vietato pubblicare le richieste e le ordinanze emesse in materia di misure cautelari fino a quando l’indagato o il suo difensore non ne siano venuti a conoscenza. Dopo di ché se ne potrà pubblicare il contenuto. Fanno eccezione le intercettazioni riportate nelle ordinanze. Per quelle permane il divieto di pubblicazione. Se i nostri politici commettono reati a noi non sarà dato sapere fino alla fine del processo,. Intanto lor signori rimangono ben incollati alle loro seggiole, cospicuamente pagati da noi contribuenti, che permettiamo loro una vita da sultani. Caso mai a fine processo, magari a prescrizione avvenuta o ad aministia concessa, potranno essere pubblicate, previa visione del diretto interessato. Nel frattempo, come ben sappiamo gli italiani hanno la memoria corta, la moltitudine si sarà dimenticata appassionata ad un nuovo reality o ad un nuovo campionato di calcio.

5) Rettifiche senza commento. Cambia anche la norma sulle rettifiche perché nel ddl si dice che dovranno essere pubblicate nella loro interezza, ma “senza commento”. E si disciplinano anche quelle su internet. Se qualche disgraziato, con tanto di permesso di indagato e difensore, riesce a pubblicare qualche intercettazione, dovrà astenersi da qualsiasi commento. Soffocata anche la libertà di pensiero e parola. Stiamo toccando i profondi abisso del totalitarismo. Neanche il Duce avrebbe osato tanto!

6) Niente nomi o immagini dei PM. Stop alla pubblicazione di nomi o immagini di magistrati “relativamente ai procedimenti penali a loro affidati“, salvo che l’immagine non sia indispensabile al diritto di cronaca. Dopo tutto questo proibire si fa leva sul diritto di cronaca, ma per favore! Non avremo più i Falcone e i Borsellino, i De Magistris e via dicendo, chi esercita la sua professione nel margine della legalità e dei pieni diritti della collettività, libero da vincoli massonici, politici e mafiosi, sarà emarginato e lasciato solo. Una volta i magistrati saltavano per aria, ora non ce n’è bisogno ci pensa la legge stessa a metterli il bavaglio.

7) Carcere per i giornalisti. Torna il carcere per i cronisti, ma la pena diventa da 6 mesi a un anno (era da uno a 3 anni) quindi oblabile: cioé trasformabile in sanzione pecuniaria. Udite, udite! Anche noi al passo con le grandi democrazie ci uniamo come comperi a braccetto di Russia, Corea del Nord e altri decine di stati in cui la libera informazione e proibita e addirittura un pensiero opposto a quello imposto dal sistema vigente può provocare la carcerazione. A fanculo i diritti fondamentali della Costituzione, Re Silvio I è l’unico sovrano, lui prima di tutti! C’è chi grida il Re è nudo? Sputiamogli addosso, comunista!!!

8) Reati intercettabili. Potranno essere intercettati tutti i reati con pene oltre i 5 anni, compresi quelli contro Pubblica Amministrazione; ingiuria; minaccia; usura; molestia; traffico-commercio di stupefacenti e armi; insider trading; aggiotaggio; contrabbando; diffusione materiale pornografico anche relativo a minori. Nessuna accenno alle mafie, e non gridatelo, perchè la mafia non esiste…

9) Intercettazione ambientali. Si potranno usare le ‘cimici’ solo per spiare luoghi nei quali si sa che si sta compiendo un’attività criminosa. Unica eccezione per i reati di mafia, terrorismo e per quelli più gravi. Questa penso sia la più bella. Se si sa già che vi è un’attività criminoso, quindi si hanno la prove per procedere agli arresti, a cosa servono le cimici??? Ma chi le scrive ste leggi?

10)Limiti di tempo. Non si potrà intercettare per più di 60 giorni: 30 più 15 più 15. Per reati di mafia, terrorismo o minaccia col mezzo del telefono si può arrivare a 40 giorni prorogabili di altri 20. Ovviamente bisogna dare un taglio alle spese e tagliamo le cose fondamentali. Se riusciamo a sgominare un’associazione mafiosa in 60 giorni bene, altrimenti si ricomincia tutto da capo e magari, nel frattempo, gli indagati sono spariti, i conti trasferiti all’estero e della banda non rimane che la sgommata di un cabrio ultimo modello.

11) Relazioni sul tetto spese. Ci sarà un tetto di spesa stabilito dal ministero della Giustizia, sentito il Csm. Entro il 31 marzo ogni procuratore trasmetterà a Via Arenula una relazione sulle spese per le intercettazioni dell’anno precedente. Per l’amore del cielo non sforiamo con le spese, c’è la crisi, anche se Re Silvio I smentisce, la mafia può attendere, intanto dilettiamoci a svolazzare in giro per il mondo con gli aerei di Stato. Viaggiare è importate, forma l’animo umano e arricchisce il bagaglio culturale.

12) Procedimento contro ignoti. Le intercettazioni potranno essere richieste solo dalla parte offesa e solo sue utenze. Per intercettare bisogna avere una parte lesa in carne e ossa. Al diavolo la lotta alla criminalità, se non vedo il morto di leso c’è solo l’onore e, in Italia ce l’ho siamo messi sotto i piedi quando abbiamo consentito a certa gente di affollare i posti di potere, dirigere il paese, legiferare, dando libero sfogo alle loro più oscure perversioni.

13) Archivio riservato e divieto di allegare verbali a fasciacolo. Telefonate e verbali saranno custoditi in un archivio presso la Procura. E le registrazioni saranno fatte con impianti installati nei Centri di intercettazione istituiti presso ogni distretto di Corte d’Appello. I procuratori dovranno gestire e controllare questi Centri e avranno 5 giorni per depositare verbali e intercettazioni. Se dal loro deposito però ci sarà pregiudizio per le indagini, si potrà ritardare la consegna, ma non oltre la data dell’avviso della conclusione delle indagini preliminari. Vietato allegare le intercettazioni al fascicolo. Tante mille clausole di burocrazia ordinaria per ritardare le indagini e far trascorrere tacitamente e piacentemente i 60 giorni previsti.

14)No all’utilizzo in procedimenti diversi. Le intercettazioni non potranno essere usate in procedimenti diversi da quelli nei quali sono state disposte. Salvo i casi di mafia e terrorismo. Visto che la mafia non esiste e i nostri politici non sono mafiosi allora diventeremo un paese straordinario, illuminato e utopistico, da far invidia alla Città del Sole di Campanella.

15) Stop alle intercettazioni per i 007. Se un Pm volesse intercettare un telefono usato da esponenti dei Servizi e quindi anche da ‘body guard’ dovrà informarne entro 5 giorni il presidente del Consiglio che potrà apporre il segreto di Stato. Un altro potere nelle mani del sommo monarca italico. A lui lo scettro di qualsiasi decisione. Re Silvio I il nostro condottiero, il nostro liberatore, il nostro Papi(a), il nostro dio, la nostra unica fonte d’informazione, il suo verbo è legge.
Il ddl intercettazioni è quanto di più anti-democratico si potesse immaginare. La Costituzione italiana è calpestata in ogni suo articolo. E’ l’ennesima legge Bulgara che da vigore al regime berlusconiano instauratosi dolcemente in Italia. Vassellinato, delicatamente e inseritosi supinamente nel corpo ormai morente di un’Italia che affonde sempre più nella sua più banale superficialità!

Nessun commento:

Posta un commento